17.07.2022
Stress idrico e da caldo nei tappeti erbosi
Già superando i 27-28 gradi centigradi (temperatura dell’aria) i manti erbosi cominciano a manifestare sofferenza (riscontrabile per lo più con l’ingiallimento del cotico).
A temperature superiori ai 35 gradi si manifestano gravi stress termici (soprattutto per alcune varietà, tipo il Loietto Perenne).
Se non si corre ai ripari, in tali condizioni, il sopraggiungere della soglia di squilibrio metabolico, con conseguente morte dei tessuti, è praticamente inevitabile.
Vediamo quindi quali sono delle semplici operazioni che possono aiutare a migliorare le cose in attesa della tanto agognata pioggia e del calo termico, fermo restando che, in via preventiva, è sempre bene fornire al prato, nel periodo primaverile, della sostanza organica ben umificata (stallatico in polvere) e dei prodotti anti stress a base di alghe.
- Alzare l’altezza di taglio (cercando di restare sempre sopra i 5 centimetri) per permettere alla pianta un’adeguata superficie fogliare che consenta l’assorbimento dell’umidità naturalmente presente nell’aria.
- Utilizzare concimi estivi a base di potassio (responsabile della traspirazione dei tessuti) per aumentare la resistenza alla siccità e la tolleranza alle alte temperature.
- Somministrazioni (meglio se il mattino prima che l’afa si faccia sentire) di biostimolanti a base di alghe e aminoacidi.
Un discorso a parte va riservato all’irrigazione.
Infatti, oltre a compensare il deficit idrico, con un corretto metodo di irrigazione, bisogna considerare che una frequenza irrigua troppo elevata induce uno sviluppo delle radici poco profondo, un aumento del rischio di malattie e una maggiore proliferazione di piante infestanti. Al contrario, bagnare meno frequentemente aumenta la resistenza alla siccità.
La quantità di acqua necessaria dipende comunque dal tipo di terreno ma soprattutto dalle cultivar utilizzate tenendo ben presente che la
maggior parte dell’acqua va somministrata al mattino in modo da far asciugare le piantine durante il giorno e non creare le condizioni che agevolino la proliferazione di funghi nocivi.